L’indeciso





Non ho mai seguito nessuno. Giuro. Ma, questa volta è diverso. Non saprei spiegare il motivo che mi ha spinto a farlo. Di ragazze belle ne ho incontrate tante e certamente non mi è mai sfiorata l’idea di seguirle. Eppure, ora mi ritrovo in questo autobus diretto chissà dove, a fissarla come un ebete. Di fermarla, non se ne parla nemmeno. Non esiste. E’ imbarazzante e non otterrei nulla. Ne sono sicuro. O quasi. Beh… forse… no… no! E’ stata una sciocchezza arrivare fino a qui. Ora alla prossima scendo e la faccio finita. Tanto è semplice. Devo solo toglierle gli occhi di dosso. Dai… concentriamoci… basta girare un po’ la testa… ecco… oddio! Mi ha sorriso… ed ora sto tremando. Sì, sì… mi ha proprio sorriso. Ne sono sicuro. O quasi. Beh… forse… no… no… non era per me. Ma chi è quel tipo? Come? No… si sta presentando… ma guardalo.. no, non puoi farlo! E’ imbarazzante e non otterresti nulla. Ma perché continua a sorridere? Com’è bella, però. Ecco, sta per scendere… bene… sembra che lui non scenda… ottimo… visto? Era meglio che non ti avvicinavi, bello! Come? Noo… si stanno scambiando i nu-meri e poi si salutano. Ma è assurdo…non va così! Non ha senso… ma dove sta andando adesso? Dai… non prendere la metrò… ed ora che faccio? Forse è meglio che me ne torno a casa…Oggi è una giornata storta… Gli do un ultimo sguardo e… cavolo, ho timbrato il biglietto! Ora e meglio che mi avvicini ed inventi qualcosa per abbordarla… lo so… lo so… è imbarazzante ma… perché sta correndo?? Oh no… la metrò…sta per chiudere le porte… non posso perderla… ecco… c’è l’ho fatta… per un soffio… ora !!! E’ il momento giusto… basta una battuta… non so…tipo “c’è l’abbiamo fatta per un pelo..” E’ un buon aggancio… sì… sì… ne sono sicuro. O quasi. Beh… forse… no… no! Chi è quel tizio? Cosa le sta dicendo? Mi avvicino per sentire meglio… Sorride e risponde “Si, c’è l’abbiamo fatta per poco..” Come? Cosa? Ha usato la mia idea…che bastardo. Che bella voce, però. Stanno parlando di lavoro. Ora di università. Poi, di calcio. Ottimo, che stupido! Non si parla di calcio, con una ragazza. Te la sei giocata, bello! Ecco, sta per scendere… bene… sembra che lui non scenda… ottimo… visto? Ora farà finta di essere cordiale e ti saluterà. Ne sono sicuro. O quasi. Beh…forse…no…no! E’ juventina. Ed anche lui. Si stanno scambiando i numeri e poi si salutano. Ma è assurdo… non va così! Non ha senso… ma dove sta andando adesso? Entra nel corridoio che porta alla stazione. Guarda che non ti seguo più! No… sta facendo il biglietto per il treno. Ma dove andrà? Ora basta, sono stufo di starti dietro a guardarti di nascosto. Ora arrivo fino al treno, solo per curiosità. Poi, me ne vado. Si. Non ho fatto nemmeno il biglietto, così non posso più seguirla. Sono un genio. Ecco sta salendo. Oddio, quanto è bella. Ci vuole ancora tempo, che parte. Quasi… quasi… ma sì! Ora salgo, solo un paio di minuti. Ecco… Sta cercando posto a sedere. Lo ha trovato. Non c’è nessuno nello scompartimento. Mi avvicino, mentre prende un giornale dallo zaino. Lo apre su un cruciverba fatto a metà. Sembra che si stia sforzando per ricordare qualcosa. Che espressione deliziosa, gli appare sul volto. All’improvviso, si volta verso di me e dice: ‘scusa, sai chi è che ama, non ricambiata, “L’idiota” di Dostoevskij?’ Oddio, chi è l’idiota e chi è che lo amava? Aspetta… sì… ”l’idiota” è il principe Myskin. Ne sono sicuro. O quasi. Beh… forse… no… no! “AGLAJA! ” disse un ragazzo entrando nello scompartimento e sedendosi al suo fianco. Oddio! Mi ha fregato! Cavolo! Il treno è partito …e non me ne sono accorto. Altro che principe, qua c’è un solo idiota e sono io. Ne sono sicuro. O quasi. Beh…forse…

 

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